Torna il segno positivo nel mondo delle costruzioni: a seguito del calo registrato nel 2020 (-4,4%), il comparto nell’area Euroconstruct ha chiuso il 2021 con un +5,6%, recuperando gran parte del divario con il 2019.
In particolare, secondo i dati riportati da un articolo di Ceramic World Review, sono 15 i Paesi europei che hanno superato i livelli pre-covid, con l’Italia che ha registrato un balzo in avanti significativo (+13% dopo il -4,5% del 2020).
Al contrario, la Germania chiude quasi in pareggio rispetto al 2019, mentre Francia, Spagna e Regno Unito sono indietro rispettivamente di -5,7; -3,2 e -2,9 punti percentuali.
Da segnalare che tutti i Paesi nordici hanno ottenuto risultati migliori rispetto al 2019, con la Danimarca che traina con un +17,8%.
Cosa dicono le stime sul 2022?
Secondo le stime di settore, rese note nel corso della 93a Conferenza Euroconstruct tenutasi a Varsavia il 9 e 10 giugno 2022, il 2022 sarà un anno di delecerazione del tasso di crescita per i Paesi dell’Euroconstruct, che si attesterà con un +2,3%. La stessa previsione c’è anche per il 2023. Ciò a causa delle condizioni ancora instabili del Continente legate alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina.
Le stime al 2022-2024
Le stime per il triennio 2022-2024 nell’area Euroconstruct sono positive: nei Paesi EC-15 è previsto un tasso di crescita del +6,1%, di poco inferiore al tasso dei Paesi EC-4 che toccheranno il +6,4%.
Entrando nello specifico dei Paesi coinvolti, gli incrementi più importanti saranno registrati in Irlanda (+15,1%), seguita da Spagna (+14,3%) e Slovacchia (+13,5%). In crescita anche Norvegia e Danimarca, con un tasso stimato dal 3 al 4%.
Nel corso del triennio esaminato, tutti e tre i principali segmenti del mercato (edilizia, ingegneria civile e ristrutturazioni) vedono una prospettiva di crescita, ma con una discreta variabilità legata alla condizione socio-economica del momento.