L’emergenza sanitaria generata dal Covid19 ha avuto un impatto anche sul settore delle macchine per ceramica e laterizio. Dal 2018 al 2020, il comparto ha sempre chiuso in flessione: parliamo di -3,5% nel 2018; -19,8% nel 2019 e -14,5% nel 2020.
Tuttavia, il 2021 può rappresentare un cambio di direzione per questa industria, pesantemente colpita dalla pandemia. I primi dati sono già incoraggianti: il primo semestre 2021 ha registrato un aumento del fatturato del 54% sul primo semestre 2020 e del 12,8% sullo stesso periodo del 2019.
I dati in crescita
Secondo i dati del Centro Studi Mecs/Acimac, il primo trimestre 2021 ha registrato un incremento del fatturato del 33,3% (+38% l’export e +27,3% il mercato interno). Ma la crescita è stata ancora più esponenziale nel secondo trimestre, che ha avuto un impatto del +76,2% sullo stesso periodo del 2020, con un +90,3% sul mercato domestico e un +70,1% in esportazione.
Il bilancio del 2020
Come anticipato, la chiusura del 2020 è stata in flessione per il comparto delle macchine per ceramica. Parlando di fatturato, questo ha subito una flessione del 14,5% rispetto al 2019, sia per la situazione sanitaria nel mondo, sia per la fine dell’effetto traino degli incentivi nazionali per l’industria 4.0.
I numeri hanno registrato segno negativo sia sul mercato interno (-16,2% rispetto al 2019), sia su quello esterno.
A proposito di export, nel 2020 il 27,9% delle vendite (299 milioni di euro) sono state concluse in UE, prima area di destinazione delle macchine italiane per ceramica. La seconda destinazione è l’Asia, con un netto aumento delle vendite in Cina (+57,6% rispetto al 2019). Altro mercato rilevante è quello del Sud America, dove la flessione delle vendite è stata più contenuta (-3% sul 2019).