Dopo un 2020 difficile a causa delle restrizioni per la pandemia, l’industria edilizia europea torna a crescere. Secondo le rilevazioni, la ripresa dell’intero comparto sarebbe addirittura più rapida di quanto previsto in fase iniziale, tanto che gli esperti hanno prospettato un recupero delle perdite della pandemia già nel 2021.
Per Euroconstruct, il volume delle costruzioni crescerà quest’anno del 3,8%, a seguito di un crollo del 5,1% nel 2020.
I dati sulle costruzioni
Durante il 2020, i cali della produzione totale di costruzioni sono stati netti nei 19 Paesi dell’area, a parte Danimarca, Finlandia, Portogallo e Svezia.
I Paesi del nord Europa hanno resistito meglio al calo, mentre Paesi come Francia, Irlanda, Spagna, Regno Unito, Ungheria e Slovacchia hanno subito una perdita drastica.
Proprio in virtù di queste differenze, è improbabile che tutti i Paesi saranno in grado, in egual misura, di compensare le perdite del 2020 entro il 2021. Ad esempio, Paesi come Irlanda e Ungheria prevedono addirittura ulteriori cali quest’anno.
Al contrario, in Portogallo (unico Paese in crescita in Europa meridionale) e negli Stati del nord (Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia), il trend è in crescita.
Tuttavia, il calo del 2020 è stato inferiore alle previsioni e gli esperti stimano un ritorno ai livelli pre crisi nel 2022.
Rispetto a questo dato, però, c’è da dire che il comparto edilizio avrà una crescita inferiore rispetto all’economia complessiva:i tassi di crescita del settore edile nel 2022 e nel 2023 saranno del 3% e del 2,1%, mentre le economie dell’area Euroconstruct cresceranno del 4,4% e del 2%.
Rispetto ai segmenti di attività, ad avere la peggio è l’edilizia non residenziale, più colpita dall’effetto Covid e destinata ad una ripresa più lenta; al contrario l’edilizia residenziale registrerà comunque una crescita, anche se meno forte rispetto al pre pandemia.