Premier ha particolarmente a cuore lo sviluppo umano dell’azienda: dietro ad ogni successo c’è sempre un team affiatato che lavora con passione per raggiungere un obiettivo comune.
Per questo abbiamo deciso di dare spazio ai protagonisti di Premier, le persone che ogni giorno contribuiscono, con il loro sapere e le loro personalità, alla crescita aziendale. Il protagonista di oggi è Stefano Cattani.
Parlaci di te. Qual è il tuo ruolo in Premier e quali sono le tue principali responsabilità?
Sviluppare nuovi prodotti, effettuare la manutenzione e l’affinamento dei prodotti esistenti sia dal punto di vista delle formule che industriale puntando alla qualità e alla soddisfazione del cliente. Negli ultimi anni i materiali ceramici hanno subito una profonda trasformazione legata alla necessità di realizzare piastrelle di grandi formati e lastre, di conseguenza, gli impasti e le miscele sono state modificate dai colorifici rendendo il prodotto finito più compatto e meno poroso. Perciò è diventato necessario realizzare degli utensili più performanti e durevoli, tenendo però sotto controllo i costi. Alla luce di queste situazioni risulta evidente la necessità quotidiana di una ricerca continua ed incessante di nuove soluzioni e nuove materie prime. La sostituzione di una sola materia prima all’interno di una singola formula, significa scandagliare il mercato per trovare le materie prime che si immagina potrebbero dare un vantaggio, riuscire a procurarsele, che, talvolta, risulta un’impresa e poi iniziare i test in laboratorio con parecchie decine se non centinaia di prove per ogni una singola formula. Questo è il mio lavoro, che si basa su una grande forza di volontà, esperienza e preparazione tecnica.
Come è nata la tua passione? Che percorso di studi hai alle spalle?
Ho sempre avuto la passione fin da piccolo per le auto, le barche e lo sci ad alte prestazioni per la cui costruzione sono essenziali i materiali compositi, gli adesivi, le vernici etc.
Sono laureato in chimica industriale con specializzazione in chimica analitica presso l’università degli studi di Torino e ARPA Piemonte con esame di Stato ed iscrizione all’Albo professionale, ho seguito parecchi corsi sulla qualità ISO 9000 e ISO 14000 Reach e sicurezza sul lavoro. Ho iniziato lavorando presso laboratori di analisi e consulenza ambientale e smaltimento rifiuti per poi approdare all’industria chimica di trasformazione occupandomi di adesivi, sigillanti, abrasivi industriali, materiali compositi, vernici, mastici, hot melt, pavimenti industriali, inchiostri, processi di sinterizzazione, stampaggio ed estrusione lavorando sia per multinazionali che per piccole e medie aziende incrociando ed intessendo relazioni ad ogni livello.
Perché hai scelto di lavorare in Premier? Quali aspetti della mission e della vision Premier sono più vicini al tuo modo di percepire il lavoro e la crescita professionale?
Premier mi ha dato la possibilità di svolgere l’aspetto più interessante di questo lavoro cioè la RD, realizzare nuovi prodotti trovare nuove soluzioni. Premier sa’ quanto sia importante avere una visione del futuro cercando di soddisfare e anticipare le richieste dei mercati. All’interno di ogni processo industriale esiste un modo di fare le cose meglio contenendo i costi. Lo spirito di Premier è proprio questo non dimenticarsi del passato e delle tecnologie che funzionano ma contemporaneamente non accontentarsi della frase “si è sempre fatto così”. Premier ha il coraggio di provare a cambiare e percorrere nuove strade consapevole di quanto questo indirizzo possa essere arduo da praticare.
Ci sono degli aneddoti particolari della tua carriera che hanno lasciato il segno e che vorresti raccontarci?
Nella mia carriera mi sono capitati diversi episodi curiosi e divertenti, ne vorrei citare tre: il primo è capitato oltre 25 anni fa al mio primo tutor, una persona di grande esperienza che aveva sviluppato un nuovo prodotto facendo ben 468 prove!! Giunto ai laboratori centrali del cliente con i provini da sottoporre ai test, gli viene comunicato che sarebbe stato effettuato un test non preventivato a temperature estreme. Durante l’attesa della preparazione e in assenza del tecnico del cliente, il mio collega ha effettuato questo test ottenendo un esito disastroso, al che ha preso tutti i suoi provini e si è involato senza mostrare nulla al cliente. Purtroppo, nel nostro lavoro l’imprevisto è sempre presente. Anni dopo invece è accaduto a me di trovarmi nella stessa azienda cliente la quale decantava la validità delle proprie tecnologie e efficienza degli strumenti di laboratorio sistemi qualità etc etc quando è stata ora di testare i provini non c’era uno strumento funzionante…. per fortuna dopo alcune ore il laboratorio è stato ripristinato ottenendo un pieno successo dei test. Infine, posso citare un altro episodio accaduto ad un altro collega al quale venne chiesta una vernice color cappuccino tiepido, al che, senza scomporsi e con flemma piemontese, rispose che aveva bisogno della temperatura esatta del cappuccino per riprodurre il colore e che tiepido era un’indicazione troppo vaga!!
Basta parlare di lavoro… Hai degli hobby e degli interessi particolari? Cosa ti piace fare quando non sei in Premier?
Mi piacciono sia la montagna che il mare, per esigenze familiari il mare è diventato più presente, mia moglie lo adora, quindi appena possiamo ci andiamo!! L’estate facciamo lunghe escursioni in gommone con gli amici, rappresentano dei momenti conviviali e di contatto con la natura che consentono di ricaricarci, durante l’inverno normalmente si va in montagna in passato sciavo molto, oggi ci dedichiamo a camminate ed escursioni.