Premier ha particolarmente a cuore lo sviluppo delle risorse umane dell’azienda: dietro ad ogni successo c’è sempre un team affiatato che lavora con passione per raggiungere un obiettivo comune.
Per questo abbiamo deciso di dare spazio ai protagonisti di Premier, le persone che ogni giorno contribuiscono, con il loro sapere e le loro personalità, alla crescita aziendale. Il protagonista di oggi è Fabio Di Martino
Parlaci di te. Qual è il tuo ruolo in Premier e quali sono le tue principali responsabilità?
Il mio ruolo in Premier è quello di Sales Area Manager; in particolare seguo il mercato europeo (ad eccezione di Italia, Spagna e Portogallo), alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica, la Penisola Arabica, l’India, l’Indonesia e, se necessario mi occupo di potenziali nuovi progetti nel mondo.
Come è nata la tua passione? Che percorso di studi hai alle spalle?
Dopo la maturità scientifica ero indeciso su quale percorso universitario intraprendere; scelsi di iscrivermi alla facoltà di Economia e Commercio a Pisa. Una volta laureato, però, mi resi conto di non essere tagliato per la carriera amministrativa.
Ben presto mi si presentò l’opportunità di coniugare due mie grandi passioni, quella per le lingue straniere e quella per i viaggi, motivo per cui mi iscrissi ad un master in marketing Internazionale organizzato dal BIC (Business Innovation Center) Toscana e finalizzato alla formazione di Export Manager. Dopo la formazione in aula, mi assegnarono per uno stage ad una azienda leader nella costruzione di macchine per l’estrazione di materiali lapidei, azienda che mi inviò in Norvegia, dove rimasi quasi due mesi e dove ebbi l’opportunità di aprire un nuovo mercato. È così che iniziò la mia carriera di tecnico commerciale. Da allora sono passati molti anni, durante i quali ho avuto modo di cambiare varie aziende e ripercorrere tutta la filiera, dalle macchine per l’estrazione dei materiali lapidei a quelle per la loro lavorazione e trasformazione. Infine, sono arrivato in Veneto in qualità di responsabile commerciale del settore lapideo per una nota azienda produttrice di utensili diamantati, la quale aveva una filiale anche a Carrara, città nella quale vivevo.
Perché hai scelto di lavorare in Premier? Quali aspetti della mission e della vision Premier sono più vicini al tuo modo di percepire il lavoro e la crescita professionale?
Nella primavera del 2014 decisi di fare una nuova esperienza e una ex collega mi mise in contatto con Premier. Ricordo perfettamente il primo incontro con due dei soci fondatori, Paolo Facci e Piergiorgio Trevisan, i quali mi chiarirono subito che la Premier, contrariamente alle mie aspettative, si dedicava esclusivamente allo sviluppo ed alla fabbricazione di utensili diamantati per la ceramica. Gli dissi che a mala pena sapevo come si fabbricasse una piastrella; Piergiorgio mi rispose che allora ero la persona giusta per loro e che alla mia formazione ci avrebbe pensato l’azienda! Mi presi qualche giorno per studiare il settore, i prodotti, la concorrenza, ma soprattutto per pensare a quale contributo potessi dare alla Premier. La sfida era stimolante e decisi di accettare, era il 12 aprile del 2014 ed ebbe inizio la mia avventura in PREMIER. La settimana successiva ero già in azienda e di lì a pochi giorni feci i miei primi viaggi in Germania ed in Turchia, due mercati da sempre molto importanti. Da quel giorno sono passati più di 7 anni, durante i quali ho appreso moltissimo: ho conosciuto nuove tecnologie produttive e nuovi prodotti, ho aperto nuovi mercati, ma soprattutto ho acquisito una professionalità completa in un settore prima di allora a me sconosciuto.
Ci sono degli aneddoti particolari della tua carriera che hanno lasciato il segno e che vorresti raccontarci?
Ce ne sarebbero molti. In particolare mi piace ricordare la mia prima visita ad un’importante fabbrica di ceramica: mi sentivo come un ragazzino che entrava in contatto per la prima volta con un mondo “alieno” Non immaginavo quanta tecnologia si celasse dietro la produzione di una piastrella: silos, mulini, atomizzatori, presse , stampi, essiccatoi, stampanti, forni, impianti di fine linea; ma ciò che mi “colpì” maggiormente furono i veicoli a guida automatica, con i quali, in un momento di disattenzione, rischiai di avere una collisione!!
Basta parlare di lavoro… Hai degli hobby e degli interessi particolari? Cosa ti piace fare quando non sei in Premier?
I miei principali hobby sono la lettura (prediligo i libri in spagnolo, una lingua che amo moltissimo ed i viaggi. Durante il lockdown mi sono appassionato al gioco del Burraco, che oltre a divertirmi, trovo essere un utile esercizio per la mente. Amo gli sport, soprattutto quelli acquatici, ma da quando risiedo in Veneto non disdegno le lunghe camminate in montagna in compagnia del mio splendido cane, un instancabile Australian Sheppard. Infine, vado regolarmente in palestra: lo faccio perché mi aiuta a scaricare le tensioni ed a sentirmi in forma.