Il Green New Deal e le nuove politiche europee per favorire l’abbassamento delle emissioni di CO2 da parte delle industrie hanno avuto un impatto anche sul settore ceramico.
Prima della pandemia, erano state infatti pensate alcune misure, che prevedevano che, a partire dal 1° gennaio, alcuni settori ad alta domanda di energia esposti alla concorrenza di Paesi meno “ligi” in materia ambientale (come l’Asia) non potranno essere aiutati. Tra i settori colpiti dalla perdita del sussidio anti-concorrenza anche quello della ceramica.
Il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani ha esposto le sue perplessità sulla manovra, sostenendo che con queste regole “i più efficienti verrebbero puniti doppiamente perché hanno investito per ridurre le emissioni e oggi devono subire questa sorta di tassa”.
Gli investimenti green del settore ceramico
Stando alle ultime stime, il comparto ceramica made in Italy ha investito, negli ultimi cinque anni, fino al 10% del giro d’affari annuo in tecnologie 4.0 e processi green. Di questi, più di 2,5 miliardi di euro hanno interessato direttamente il settore piastrelle.
L’investimento doveva essere recuperato nel giro di pochi anni ma, nel frattempo, l’emergenza Covid ha complicato notevolmente il quadro, con una perdita stimata in circa 350 milioni di euro. Le misure UE erano state pensate ben prima della pandemia e non tengono in considerazione il quadro attuale della situazione.
Dopo un 2019 complicato e un 2020 disastroso con un futuro ancora incerto, il settore rischia di dover affrontare una possibile nuova tassazione. Si tratta di un settore che genera
ogni anno oltre 5,3 miliardi di euro di fatturato, di cui l’85% è export. Consideriamo anche i posti di lavoro: vi sono circa 20 mila persone impiegate solamente nel comparto piastrelle.
Il nostro impegno per la sostenibilità
Siamo sempre più attenti alla eco-sostenibilità delle nostre scelte, soprattutto quando si parla di plastiche. Lo sono sempre di più i consumatori, ma anche le imprese, consapevoli dell’impatto che le materie plastiche hanno sull’ambiente.
Abbattere il consumo di plastica nei cicli di produzione è diventata una necessità sempre più viva, che in Premier rappresenta una vera priorità.
Per questo abbiamo studiato un modo per ridurre drasticamente l’immissione di materiale plastico non riciclabile nell’ambiente: l’introduzione sulle macchine di fine linea degli utensili satellitari con sistema di attacco e stacco con velcro speciale.
L’utensile abrasivo è incollato su una tela speciale, sulla cui parte opposta è incollato del velcro. Esso viene accoppiato con l’ammortizzatore sempre attraverso un velcro e il tutto è unito all’attacco sempre attraverso lo stesso velcro speciale.
Questo sistema permette di sostituire solamente l’utensile usurato, mentre ammortizzatore e attacco, che hanno durate molto più elevate, non vengono sostituiti insieme all’utensile usurato.
Non dimentichiamo inoltre che l’utensile satellite ha una durata molto superiore rispetto allo stesso utensile Fckert (2,5 volte per gli utensili a grana grossa e 2 volte per quelli a grana fine).
Il sistema completo permette di ridurre in maniera drastica la quantità di materiale plastico di scarto prodotto annualmente dalle macchine di fine linea.